Esami | Ecorad, il Centro Diagnostico a Marco Simone – Guidonia Montecelio – Roma
Senologia
La senologia comprende un insieme di esami diagnostici, ecografia mammaria, mammografia, tomosintesi e risonanza magnetica mammaria, che, insieme ad un’accurata valutazione clinico – anamnestica, consentono una sempre più precoce individuazione di eventuali alterazioni patologiche, in modo da permetterne un’idonea terapia.
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MAMMOGRAFIA CON TOMOSINTESI GIOTTO CLASS 3D
La tomosintesi mammaria è un nuovo strumento diagnostico che permette di rintracciare anche lesioni tumorali di piccole dimensioni che originano dalla ghiandola mammaria. Attraverso la mammografia con tomosintesi viene eseguita una scansione delle mammelle in 3D: in pratica, la mammella viene come scomposta in molteplici sezioni, ognuna delle quali di spessore millimetrico, in modo tale che sia possibile identificare alterazioni anche molto circoscritte che potrebbero segnalare la presenza di un tumore.
La diagnosi di carcinoma della mammella in fase precoce è lo scopo principale per cui può essere utilizzata la tomosintesi, che permette di avere a che fare con meno falsi positivi e con meno falsi negativi. In questo modo, i tumori mammari veri possono essere diagnosticati con una precisione più elevata e con maggiore accuratezza. Lo studio stratigrafico della mammella, infatti, individua con maggiore facilità lesioni come noduli e microcalcificazioni e si rivela efficace in modo particolare in presenza di ghiandole mammarie dense come nei seni giovanili, che di solito si prestano a interpretazioni diagnostiche più dubbie, in quanto sono più complicati da studiare con gli strumenti tradizionali.
La tecnica di esecuzione è la stessa della mammografia digitale. La maggiore accuratezza diagnostica garantita dalla tomosintesi deriva dalla disponibilità di immagini da diverse angolature che vengono ottenute con un mammografo 3D.
La tomosintesi non prevede alcun tipo di preparazione
La durata della tomosintesi è molto breve (pochi secondi) e non si avverte alcun dolore, è possibile avvertire un fastidio nel momento di compressione del tessuto ghiandolare mammario, che per la maggior parte delle pazienti risulta essere sopportabile.
Nell’ambito dello screening mammografico, la mammografia è raccomandata ogni anno a partire dai 40 anni. L’esame può essere effettuato dal 4° al 12° giorno del ciclo, oppure in qualsiasi giorno se la paziente è in menopausa. Per le donne tra i 35 e i 40 anni, la tomosintesi è necessaria unicamente per le Pazienti che, per ereditarietà genetica, sono considerate a rischio tumore. Al di sotto dei 35 anni, invece, lo strumento di diagnosi che si deve privilegiare è l’ecografia, a meno che non sia il medico radiologo stesso a raccomandare il ricorso alla tomosintesi. Ricordiamo infine che non ci sono controindicazioni per le donne con protesi al seno.
La tomosintesi deve essere refertata da un medico radiologo con esperienza pluriennale in materia.
Ricorrendo alla tomosintesi si riducono i risultati falsamente positivi (fonte di preoccupazione) e, di conseguenza, si evitano falsi allarmi, con ricadute positive anche dal punto di vista economico. I falsi positivi, infatti, presuppongono che l’indagine venga ripetuta, o comunque che siano eseguiti ulteriori approfondimenti. Ciò è possibile perché non si ha più a che fare con la sovrapposizione di strutture anatomiche normali, in quanto i vari piani vengono dissociati: proprio per questo, diminuiscono sia i falsi positivi che i falsi negativi.
L’esposizione a raggi x con le più moderne apparecchiature digitali dirette con tomosintesi è sostanzialmente la stessa di una classica mammografia digitale in 3 proiezioni. Non può essere eseguita in pazienti in gravidanza.
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